giovedì, settembre 14

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A Spike Lee Joint!

Ovvero un altro film di uno dei registi più carismatici e talentuosi di sempre, che nella sua filmografia ha saputo trattare temi vari e complessi, dai rapporti razziali al ruolo dei mezzi di informazione nella vita contemporanea, dal crimine e alla povertà nelle città alle questioni politiche.

In pochi sarebbero riusciti nell'impresa di girare un thriller con elementi "classici", come la rapina in banca con tanto di riferimento a due capolavori di Sidney Lumet, "Serpico" e "Un pomeriggio di un giorno da cani", riuscendo a reinventare il genere stesso contaminandolo con la sua bravura di narratore, la sua genialità e la sua conoscenza tecnica.

L'inizio disorienta subito lo spettatore, mettendolo di fronte a Dalton Russel (un ottimo Clive Owen, che non fa altro che confermare il suo talento) che, da quella che sembra una cella, con le sue citazioni shakespeariane inizia a raccontare una rapina che lo vede come protagonista, in quanto astuto capo dei rapinatori.
A negoziare per salvare la vita degli ostaggi viene mandato il detective Keith Frazier (Denzel Washington anche lui magistrale, al quarto film insieme a S. Lee), che capisce fin da subito che questa non è una rapina come le altre; infatti ci sono in ballo interessi più grandi, proprio per questo il proprietario della banca Arthur Case manda sul posto la negoziatrice di affari Madeline White (interpretata da una Jodie Foster in versione bastarda, "una magnifica troia" come viene definita dal sindaco) per difendere un segreto che non deve venire a galla.

Niente è lasciato al caso: dalla sceneggiatura a orologeria dell'esordiente Russell Gerwitz alla colonna sonora virata al jazz del mitico Terence Blanchard, dal filo narrativo a scatole cinesi (durante l'intera durata del film si passa dal presente al momento degli interrogatori degli ostaggi, per cercare di capire chi tra loro faccia parte della banda) agli scambi di battute condite con la solita ironia pungente, dall'ottimo cast (oltre agli attori già citati da segnalare Willem Dafoe nei panni del Capitano John Darius, agente di polizia più incline all'azione che alla negoziazione) alle bellissime sfumature fotografiche di Matthew Libatique.

Aspetto di vedere il suo docu-film presentato alla Mostra del Cinema di Venezia di quest'anno, su Katrina ma soprattutto sul dopo-Katrina e tutta quella organizzazione arrivata tardi e male, intitolato "When the Leeves Broke - Quando gli argini cedono"!

2 commenti:

Anonimo ha detto...

La particolarità di questo film è proprio, come hai giustamente detto tu, nel saper rivitalizzare la classica situazione della rapina in banca. Parte del merito va agli attori, ma io direi soprattutto alla trama. Il finale è di quelli che ti lascia sorpeso, divertito e soddisfatto.
Una rarità.

Anonimo ha detto...

Mi è piaciuto molto qst film...sono riuscito anche a masterizzarlo!!