mercoledì, maggio 30

QT e il cinema italiano

I nuovi film italiani sono deprimenti. Le pellicole che ho visto negli ultimi tre anni sembrano tutte uguali non fanno che parlare di: ragazzo che cresce, ragazza che cresce, coppia in crisi, genitori, vacanze per minorati mentali. Che cosa è successo? Ho amato così tanto il cinema italiano degli Anni 60 e 70 e alcuni film degli Anni 80, e ora sento che è tutto finito. Una vera tragedia!

Tarantino wins! Game Over!

E Bellocchio si sente punto sul vivo...

Inutile girarci intorno, il cinema italiano forse non è morto ma di sicuro è agonizzante, si è entrati in un circolo vizioso da cui è impossibile uscire: produttori e distributori investono solo su film di sicuro rientro commerciale, quindi i generi si riducono ai drammoni intellettualoidi, alle commedie di natale, alla nuova ondata di filmetti per adolescenti in calore e ai film romantici, di conseguenza i registi o si adattano (ma in molti non saprebbero fare altro) o si attaccano (a meno che non si scelga l'autoproduzione che però presenta evidenti limiti).

E quando poi magari esce qualcosa di potenzialmente interessante (come il recente "Notturno Bus"), rimane nelle (poche) sale per un periodo brevissimo, per lasciare spazio ai grandi blockbuster hollywoodiani tipo quella cagatona sui pirati...

10 commenti:

Unknown ha detto...

Io quel genere proprio non riesco a guardarlo.

domenico ha detto...

QT ha ragione
belocchio è uno dei pochi rimasti, ma non può dire che quentin non capisce nulla, bisognerebbe invece cercare di rimboccarsi le maniche e magari dare spazio a qualche giovane regista che abbia qualche idea

Old Whig ha detto...

Angelo, mi trovi concorde.
Il cinema italiano è stato, negli anni '50 e '60 soprattutto, l'unico in grado di avvicinare i livelli qualitativi di Hollywood.
Col tempo però, mentre in America hanno continuato a produrre regolarmente pellicole di straordinario valore (insieme certo a qualche cazzata), noi ci siamo limitati alle SOLE cazzate: pellicole spazzatura, che hanno fatto entrare in crisi il nostro cinema.
Una crisi che però, secondo me, è anche crisi sociale. I grandi capolavori cinematografici italiani degli anni '50 mostravano una Nazione che voleva raccontarsi, che voleva conoscere sè stessa, che aveva molto da dire e da raccontare. Già con gli anni '60 si passa ai contenuti leggeri, ancora di ottimo livello certo, ma poi da lì a Fantozzi il passo è stato breve... Negli anni '70 qualche perla, negli anni '80 il declino. Per me solo Verdone si salva, e proprio perchè dosa l'ironia spicciola per scavare nel profondo la psicologia dei suoi personaggi tipo, che sono poi quelli che ci troviamo di fianco ogni giorno: ecco perchè invece è preponderante nei suoi lavori l'ironia amara e ragionata.
Comunque troppo poco, un semplice seppur bravo Verdone, al cospetto della straordinaria evoluzione in tutti i generi che ha vissuto il cinema americano.

Dobbiamo rassegnarci ad ammirare le pellicole a stelle e strisce...e sperare magari che continui l'ascesa del cinema francese (che ci ha regalato, tra un mare di boiate, qualche perla inaspettata) e soprattutto di quello giapponese.

Ciao

Anonimo ha detto...

Il cinema italiano, secondo me, pecca nell'incapacità di proporro generi ed argomenti diversi. Ha dunque ragione Tarantino quando afferma che siamo sempre fermi alle "solite" storie da anni! Ha ragione. La Spagna - come anche la Francia - che cinematograficamente non sono certo superiore a noi, anzi, negli ultimi anni hanno saputo produrre film di genere diverso, dall'horror, al fantasy, dal film storico a quello d'animazione senza fermarsi al solo "genere" Almodovar (che tra l'altro non sarebbe male, se confrontato con quello alla Neri Parenti ...). Ciao, Ale

Anonimo ha detto...

In realtà in proporzione in america usciranno molte più cagate che da noi, in italia poi arrivano di solito solo i film che hanno ottenuto più successo (ma questo non vuol dire che siano qualitativamente migliori e viceversa).

In Italia ci sono ottimi registi, forse quelli che più si adattano alle regole di mercato sono gli sceneggiatori, incapaci per scelta o per alri motivi, di proporre nuovi generi... chi si ricorda i polizieschi all'italiana? perchè generi come il thriller e l'azione sono completamente scomparsi?

Da questo punto di vista le realtà migliori, anche degli Stati Uniti dove girano troppi soldi, sono la Francia, ma anche l'Inghilterra e la Spagna sono in ottima forma.

Al contrario in Giappone si sta andando via via a creare una situazione simile a quella italiana, per quel poco che ne so realtà più prolifiche sono quella coreana e quella cinese, senza chiaramente scordarsi la vecchia scuola di Hong Kong.

Anonimo ha detto...

Tarantino ha fotografato perfettamente la situazione: non ne posso più di film generazionali e notti prima degli esami!

L'altro giorno a lezione (SDC La Sapienza) c'era De Cataldo (Romanzo criminale) con il quale abbiamo discusso della mancanza di bravi sceneggiatori e di produttori coraggiosi in Italia... quasi quasi ci scrivo un post un giorno di questi!

Anonimo ha detto...

tarantino ha il mio pieno appoggio!
negli ultimi tempi quasi tutto ciò che nasce dall'Italia fa cagare.. e il cinema nostrano è un chiaro esempio.. mi viene il latte alle ginocchia quando penso alle commedie (commedie de che poi se non fanno nemmeno ridere?) di natale e a tutte quelle cagatone che sforniamo ogni anno (nonostante alla fine si finisce per guardarle)!

Commento forse fuori luogo ma che concerne sempre il cinema italiano= nonostante sia solo produttore, Quentin poteva risparmiarsela la Fenech nel cast di Hostel 2!!!!

Angelo ha detto...

paola il problema è proprio questo "nonostante alla fine si finisce per guardarle"... finchè cagate come natale a stocazzo e ho voglia di te faranno record d'incassi continueranno a produrre solo cessi del genere... ma se fan record vuol dire che la gente va a vederli, quindi a sto punto ce lo meritiamo pure un cinema da terzo mondo!

Anonimo ha detto...

capisco che Tarantino dica una cosa del genere perchè lui è innamorato di un tipo di cinema italiano che però secondo me adesso non si fa più.

E secondo me sarebbe atemporale riproporre quel cinema perchè le tematiche del cinema italiano anni 60, 70 e anche un pò 80 adesso non avrebbero senso.

fare un La Dolce Vita avrebbe senso? O un Vacanze Romane? O fare un film "alla Totò" avrebbe senso?

Secondo me no. Quindi in questo senso penso che l'Italia si sta sempre più adoperando per creare dell'ottimo cinema, con tematiche che lo riguardino ATTUALMENTE da vicino.

Secondo me Romanzo Criminale è uno tra questi film ad esempio. Ed è un film nostro, perchè la banda della Magliana è nostra e recente.

Angelo ha detto...

Certo che non ha senso riprodurre un certo cinema di quegli anni, tarantino non sta dicendo questo, almeno io non lo sto dicendo.

Anzi, fare un western adesso sembrerà stupido, ma perchè allora non fare più thriller o noir se preferisci, in italia c'è una riduzione dei generi spaventosa.

Possono continuare a fare i loro film drammatici, ma non solo, altrimenti il cinema muore!

Romanzo Criminale a suo modo, con tutte le sue imperfezioni, è comunque l'esempio adatto, si può fare del cinema diverso, perchè non farlo? Gli altri paesi attingono a piene mani dalle loro storie e i loro fatti di cronaca, noi in italia ne abbiamo tanti, perchè non portarli in scena?