giovedì, maggio 3

The Prestige



La promessa, la svolta ed il gioco di prestigio, ovvero le tre fasi che compongono un trucco magico.
Una sequenza apparentemente semplice e lineare, ma un trucco diventa davvero semplice solo una volta che viene spiegato, quindi l’unico suggerimento dell’illusionista per il pubblico è quello di osservare con attenzione, soprattutto in questo caso, perchè Christopher Nolan, come ha già ampiamente dimostrato con i suoi precedenti (ed ottimi) lavori, “Insomnia” ma soprattutto “Memento”, è un vero mago della narrazione frammentaria, con una regia che procede per singoli tasselli in modo da formare il disegno evidente solo alla fine.

Tratto da un romanzo di Christoper Priest, “The Prestige” è uno di quei film che offrono tantissimi spunti su cui riflettere e discutere, un film che contiene molti dei temi cari al regista e a suo fratello Jonathan, co-sceneggiatore, dalla ricerca della propria identità all’ossessione del successo e della vendetta, che da sola è capace di consumare l’intera vita, passando per la costante presenza del “doppio” e della menzogna che si nasconde dietro ogni verità, ma sempre attenendosi alla triplice regola (promessa, svolta, prestigio) che vige per tutta la trama.

Osservare con attenzione quindi, anche perché la sequenza nel film non è mai rigidamente rispettata, anzi, fin dall’inizio la storia ci viene raccontata attraverso le prospettive alternate dei due protagonisti mediante la lettura dei rispettivi diari, veri contenitori della “memoria”, proprio come accadeva in “Memento”, il tutto riproposto grazie ad un sapiente uso dei flashback-flashforward, che riesce a mettere in mostra situazioni simili, incastonandole in una serie di scatole cinesi che si specchiano l'una nell'altra.

In un mondo dove ognuno è se stesso e il suo opposto insieme, come due faccie di una medaglia, la rivalità fra i due illusionisti, l’aristocratico e uomo di scena Robert Angier (Hugh Jackman) e il popolano ma geniale Alfred Borden (Christian Bale), non è altro che un pretesto per dare il via ad una riflessione originale e insinuante sulla differenza di classe, sullo scontro tra credulità e scienza, sul ruolo dello spettacolo e del divertimento nella società di fine Ottocento e sui sacrifici (e i compromessi) che bisogna affrontare per raggiungere il successo, ma soprattutto per capire fino a che punto ci si può spingere per ottenere una risposta.

Purtroppo l’illusione perfetta in parte sfuma, dato che Nolan ad un certo punto stecca, decidendo di andare oltre il prestigio e di accontentare suo malgrado lo spettatore, rivelando il trucco e rompendo l’atmosfera magica che si era creata; perché secondo il regista lo spettatore vuole sì essere ingannato, ma attraverso le parole di Borden rivela che “Il segreto non fa colpo su nessuno, è il trucco che c’è dietro che conta”.
Ed è proprio il trucco svelato l’inganno più grande, ma il problema è che non si tratta dell’inganno che ci si aspetta, perché con l’intervento dell’unico personaggio realmente esistito, l’inventore Nikola Tesla (interpretato da David Bowie), la magia diventa fantascienza e la spiegazione finale lascia l’amaro in bocca, nonostante i tanti colpi di scena (intuibili in parte anche prima della fine, grazie ad una precisa serie di indizi ed esplicite dichiarazioni).

Non bisogna però dimenticare i parecchi punti di forza che contribuiscono a rendere questa pellicola, nonostante tutto, un vero e proprio gioco di magia, partendo dalla splendida ambientazione della Londra vittoriana, fra teatri fumosi ed altri sfarzosi, al montaggio, complesso ma mai al punto di far perdere lo spettatore, dai costumi alla fotografia, senza scordare le musiche, capaci di rendere ancora più intensi i momenti decisivi.

Inoltre va menzionato il cast in stato di grazia, soprattutto per quanto riguarda i due attori principali, Bale e Jackman, lontani dai supereroi che li hanno consacrati (Batman e Wolverine) e autori di un’interpretazione perfetta con la messa in scena di due veri anti-eroi, più sfaccettato il primo, più carismatico il secondo; ottimo anche Michael Caine nel ruolo dell’ingegnere costruttore di macchine “magiche” che ha visto nascere e crescere la loro guerra personale, abbastanza statico invece David Bowie che avrebbe potuto entrare maggiormente nella parte dello “scienziato visionario”.
Anche le interpreti femminili si ritagliano il proprio spazio, però risultano meno incisive dei colleghi maschi, in particolare Scarlett Johansson, bellissima come sempre ma non del tutto convincente nel ruolo di Olivia, la “valletta” voltagabbana dei due illusionisti; meglio invece Rebecca Hall, nei panni di Sarah, la moglie di Borden, un personaggio fin troppo “umano” e vulnerabile per riuscire a sopravvivere nel mondo di segreti, trucchi ed ipocrisie, in cui la trascina il marito.

Comunque, una volta svelato, il trucco risulta davvero semplice e molte immagini alla fine acquistano finalmente un senso, facendoti capire come sarebbe stato possibile intuire tutto fin dalla prima e veloce sequenza introduttiva, ovvero una moltitudine di cilindri, il copricapo “magico” per eccellenza!

12 commenti:

Anonimo ha detto...

Se si vuole rovinare un film è sempre meglio puntare su personaggi del musicsystem. Pessima la recitazione di Bowie.
[non che io sia un critico, ma oggettivamente, si poteva fare di meglio]

P.S.: compliementi per il restyling. Grafica d'impatto.

Angelo ha detto...

Grazie G.!

Hai proprio ragione, sono in pochi i cantanti che sono anche in grado di recitare...

Anonimo ha detto...

Questo film, benché imperfetto per le ragioni che tu scrivi, mi ha molto affascinato e riconosco a Nolan di avere carattere e di essere uno dei registi che oggi riesce ad essere meno banale e soprattutto riconoscibile! Per me un gran bel film ... imperfetto! Gran cast e bella fotografia! Buon fine settimana, Ale.

Anonimo ha detto...

film bellissimo, trama avvincente, ambientazioni strepitose e grandi interpretazioni di Jackman e Bale.. David Bowie non l'avevo neanche riconosciuto, e dire ke me lo sono rivisto 3 volte sto film XD
A mio parere, l'unica cosa che stona è la locandina che non mi piace per nulla e che quando ho visto al blockbuster ho escluso a priori.. anche la cover fa la sua parte purtroppo!!
Cmq, bella recensione Dom ;)

Anonimo ha detto...

mmmh angelo, non sono d'accordo con te. a me the prestige è piaciuto molto. il finale non mi ha delusa affatto.
cmq, un consiglio: non andare a vedere epic movie nemmeno per sbaglio XD e non guardarlo mai! °°

Angelo ha detto...

@ Key: Invece a me la locandina (quella che ho messo in alto) prende un sacco, con quella spirale che fa molto vertigo...ipnotizzante! :D l'altra invece fa un po' cagare...

@ Laura: troppo tardi già visto! XD sembrava una puntata del bagaglino mischiato con la premiata ditta...

comunque concorderai con me che il finale ha ben poco di "magico", e le soluzioni scelte da Nolan, per quanto affascinanti non sono del tutto all'altezza del film.

@ Ale: hai proprio ragione, Nolan resta comunque uno dei registi più interessanti e personali degli ultimi anni.

Anonimo ha detto...

mh.... beh, visto che è uscito in dvd gli do una seconda occhiata ;) però dimmi... tra tutti e 2 gli illusionisti... chi era quello vero?

Anonimo ha detto...

già bellissimo questo film e anke se a metà si capiva già tutto nn mi ha deluso, resta un buon gioko d ruoli...
ma ora voglio vedere the illusionist
ki copia ki? o è solo sfortunata la scelta del titolo?

ps:le locandine sono orribili entrambe

NN LEGGERE SE NN HAI VISTO
(erano 3 gli illusionisti..)

Unknown ha detto...

Mi è piaciuto the prestige. Bowie compreso. Un film che consiglio.

Angelo ha detto...

@ Cla: purtroppo non son riuscito a vederlo "The illusionist", comunque nonostante in Italia sia uscito dopo, "The illusionist" è precedente.

@ Laura: non ho ben capito la domanda; intendi fra Angier e Borden?

@ Abicetta: diciamo che bowie era un po' insipido...

Anonimo ha detto...

yesss.... tra i "2"....

Angelo ha detto...

entrambi illusionisti, alla fine il loro trucco non l'ha scoperto nessuno senza che loro lo rivelassero!