lunedì, agosto 14

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Il mese scorso, mentre stavo guardando i due film della serie "Bourne qualcosa", tra uno sbadiglio e l'altro, mi chiedevo se fosse così difficile girare un film d'azione/thriller che permetta di arrivare fino alla fine senza annoiarsi.

La risposta, che ovviamente è no, me l'ha fornita questo film di Wayne Kramer intitolato "Running Scared", brutalmente troncato, senza alcun motivo apparente, in Italia dove il titolo è diventato semplicemente "Running".

Questa pellicola "odora" di Tarantino lontano un miglio, dalla regia, frenetica e veloce come la corsa del titolo, ai dialoghi e le battute, passando per l'ottima fotografia curata da James Whitaker ("All the invisibile children") ed ispirata ad un certo cinema degli anni 70 tanto amato da "Mr. Pulp Fiction"; e Quentin ha dimostrato di aver apprezzato, rilasciando commenti entusiasti che sono chiaramente finiti sulla locandina!

Il film racconta della corsa che il protagonista Joey Gazelle (il buon Paul Walker, che sta cercando di scrollarsi di dosso il titolo di "biondino di Fast&Furious"), è costretto a fare, per recuperare una pistola usata in una sparatoria che ha portato alla morte di alcuni poliziotti e che può incriminare lui e tutta la sua banda; ma la pistola ora è in mano ad un amico di suo figlio, Oleg (Cameron Bright, che ormai si divide con Dakota Fanning i ruoli dei bambini ad Hollywood) che l'ha usata per tentare di ammazzare il suo padrino, ed ora sta scappando non sapendo di essere ricercato da due gang e dalla polizia...
Con una scelta che mi ha ricordato molto il Premio Oscar di quest'anno, ovvero "Crash", le due corse tenderanno a complicarsi col passare delle ore, incrociandosi più volte fino alla fine e coinvolgendo una vasta varietà di personaggi davvero poco rassicuranti! Il bambino soprattutto sembra andare a cercarsele, finendo fra le braccia di drogati, papponi ed una coppia di perversi e malati pedofili.

Insomma un film che riesce a tenere il ritmo serrato per tutte le sue due ore, con qualche colpo di scena che non guasta, una buona dose di violenza, ed una prova più che sufficiente di tutti gli attori, dal poliziotto corrotto al padrino del bambino fuori per John "Il Duca" Waine.
Unica pecca il finale fin troppo buonista! Peccato, bastava farlo finire qualche minuto prima...

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Anche se la trama non è eccezionale ci ha pensato il regista a rendere questo film un capolavoro. Assolutamente da vedere!

Angelo ha detto...

già in effetti la trama non dice nulla di nuovo, ma dimostra che il regista ha imparato davvero bene la lezione di grandi nomi del cinema, come lo stesso Tarantino o Peckinpah, De Palma e Hill, i 3 ha cui Kramer ha "dedicato" il film!

Anonimo ha detto...

Bella la canzone del Club Dogo.

Casper ha detto...

Un modo diverso di fare cinema, credo si possa veramente affermare di essere davanti ad un vero capolavoro che vada oltre la sfera quntiniana. Peccato il finale. Wayne sarà da tenere d'occhio per le prossime uscite.