Nessuno ci avrebbe scommesso un euro.
Anzi, quando fu scelto Daniel Craig si scatenarono il panico e la rabbia tra i fan nostalgici dei vecchi Bond, che lo accusavano di non avere niente della famosa spia inglese, a cominciare dai capelli biondi.
Niente di più sbagliato, perchè "Casino Royale" è riuscito ad incassare più di tutti gli altri film della serie proprio in Inghilterra, ed ha compiuto un'altra impresa eccezzionale: è riuscito a farmi piacere un film di James Bond!
Prendendo spunto dal primo racconto di Ian Fleming, che per motivi di diritti non era ancora stato utilizzato, la storia di 007 riparte da zero; infatti nel prologo Bond deve guadagnarsi il famigerato "doppio 0" che gli darà la "licenza di uccidere".
Un prologo perfetto, in bianco e nero, sporco e violento, seguito da dei coloratissimi titoli di testa, senza quelle fastidiose sagome femminili, ma con Bond in nero e gli avversari in rosso trasformati dai proiettili in carte e fiches da lanciare sul tavolo verde, con in sottofondo la trascinante "You know my name" (click destro - salva con nome), cantata da Chris Cornell ex-cantante dei Soundgarden.
Dopodichè si aprono le danze, a cominciare da un bellissimo inseguimento in Madagascar fra cantieri e ruspe, dove Craig deve vedersela con un terrorista dinamitardo interpretato da Sebastien Foucan, fondatore del Free-running e co-fondatore del Parkour (insieme a David Belle, visto di recente in "Banlieue 13"), per concludersi con la partita di poker al Casinò Royale in Montenegro, dove l’agente segreto ha il compito di mandare in bancarotta il banchiere del terrorismo Le Chiffre, interpretato dal bravo attore danese Mads Mikkelsen; un cattivo reale, che non vuole dominare il mondo, ma deve solo recuperare i soldi dei suoi clienti che ha bruciato in speculazioni andate male proprio a causa di Bond.
Tutto quì? No perchè una buona storia di spionaggio che si rispetti deve avere i doppi giochi, i tradimenti e le sorpese, e questa pellicola non ne è esente!
I complimenti vanno fatti inanzitutto a Daniel Craig che è riuscito, con il suo viso dai lineamenti duri e i suoi modi rozzi, ad interpretare un Bond nuovo, reinventato dallo sceneggiatore Paul Haggis ("Million Dollar Baby", "Crash"), un Bond vulnerabile, di estrazione proletaria, freddo e cinico ma senza humour, carismatico ma non ancora dotato di classe, che suda, sanguina ed incassa colpi, molti colpi! Scordatevi i gadget super tecnologici e lo smoking perfetto, Bond in questo film risolve tutto a mani nude e non ne esce di certo illeso, anzi viene pure torturato in una maniera così dolorosa che ho sentito io male al suo posto...
Buona la regia molto frenetica di Martin Campbell, buono anche il resto del cast, a partire dalla nuova Bond-Girl, Vesper Lynd interpretata da Eva Green, che riesce a tener testa a Bond per gran parte del film, chiudendo probabilmente anche il genere di ragazze-bambole incantate dal fascinoso agente, che finisce con la veloce apparizione di Caterina Murino, molto bella indubbiamente, ma anche con un accento francese orribile ed inascoltabile.
Comunque non è l'unica presenza italiana, nel cast ci sono anche Claudio Santamaria, che interpreta egregiamente un bombarolo mercenario incaricato di far saltare un prototipo in un areoporto, e Giancarlo Giannini, nei panni di Mathis, referente britannico di Bond dislocato in Montenegro, ma dai comportamenti ambigui, al punto di lasciare aperta una possibile apparizione nel seguito.
Insomma come in "Batman Begins", le origini di James Bond sono state riscritte, ora bisogna vedere se i prossimi capitoli sapranno mantenere le aspettative!
venerdì, gennaio 19
007 Casino Royale
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4 commenti:
sono appena rientrato dal ciema, ho visto il film in questione. Nienche io mi aspettavo molto dal nuovo attore ma mi sono dovuto ricredere subito. Ottima la fotografia.
Unica pecca: la scena dell'inseguimento iniziale dura troppo, toglie minuti alla trama, che in certi momenti si perde nella confusione.
Un film eccezionale. Da vedere assolutamente
Sì in effetti è lunghetto come inseguimento, ma non ci posso fare nulla, a me il parkour affascina troppo e vedere Foucan fare quei numeri, con Craig che tenta di stargli dietro mi prende troppo!
Gran bel film.
Unica pecca: la segretaria bionda dell'hotel alle Hawai era una gnocca monumentale e meritava una parte da protagonista, mica una battuta di venti secondi.
Ciao
sono adata anche io a vederlo.... non mi aspettavo fosse cosi bello! (sia il film che daniel.... :D)
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