Premessa 1: prima di cominciare a parlare del film ho deciso che terrò da parte i commenti per niente entusiasti derivanti dalle mie vecchie letture del fumetto, visto che la sceneggiatura, sebbene in parte sia fedele alla versione cartacea, in altre parti svaria di brutto, prendendosi molte licenze che farebbero storcere il naso a più di un fan (l’Uomo Sabbia che uccide lo zio Ben? Gwen Stacy da storica prima fidanzata di Peter a semplice compagna provocante?)!
Premessa 2: nonostante tutto dovevo vedere questo film ed ammetto che, sempre a causa del mio retaggio da ex lettore di Marvel Comics, lo aspettavo con maggiore impazienza rispetto ai precedenti capitoli, per un solo e semplice motivo: VENOM!
Chi conosce un po’ di storia dell’Uomo Ragno sa di cosa parlo, gli altri probabilmente no (esiste sempre Wikipedia), fatto sta che la sola presenza di questo personaggio nel film ha convinto molti a comprare il biglietto del cinema.
Veniamo al sodo, dopo il primo capitolo introduttivo, ad oggi uno dei migliori film dedicati ai supereroi che ha dato il via, insieme agli X-Men, al nuovo boom dei comics movie, ed il secondo, incentrato più sul lato umano del superereoe, sul dramma ed i problemi derivanti dalla sua doppia vita, mettendo un po’ in secondo piano la parte stupefacente (“Amazing Spider-Man” è il titolo originale della serie a fumetti Marvel) per il terzo Sam Raimi ed il suo staff hanno deciso di compiere una parziale inversione di rotta e di concentrarsi di più sull’azione.
Di materiale per farlo ce n’era eccome, soprattutto per quanto riguardava i nemici scelti e più in generale la storia da cui prendeva spunto, senza contare i 250 milioni di dollari di budget; infatti le scene di combattimento e quelle dove Spidey è in azione sono davvero memorabili, di una spettacolarità indiscutibile, fin dalla prima, quando un Peter Parker in borghese deve vedersela con il nuovo Goblin, all’ultima, dove Spider-Man deve fronteggiare sia Venom che Sandman in un cantiere nel centro di NYC, passando per il salvataggio della ragazza di turno in pericolo, fra le macerie di un grattacielo distrutto da una gru impazzita, e gli altri scontri che vedono l’Uomo Ragno con il suo nuovo costume in nero.
Tutto molto spettacolare certo, ma alla fine della visione ci si chiede se gli strabordanti effetti speciali ammirati per tutte le 2 ore e 20 da soli bastano a nascondere quello che davvero stona in questo film tanto atteso: la sceneggiatura e l’interpretazione!
Sì perché qui non si tratta di confrontare la pellicola con il fumetto, ma di confrontarla con i due capitoli precedenti e spiace ammetterlo ma il divario è enorme!
Raimi non è riuscito a gestire una trama troppo ricca, con troppi personaggi e troppe situazioni, che purtroppo hanno portato ad avere troppa inconsistenza; vale il detto “il troppo stroppia” e nonostante i 140 minuti la storia risulta confusa, con molte falle e situazioni sconnesse fra di loro, con personaggi che vengono accantonati o spariscono, tornando giusto in tempo per mostrare e giustificare gli effetti speciali presenti sullo schermo.
Tutti e tre i filoni narrativi che attravesano la pellicola non vengono trattati come dovrebbero e non riuscendo ad intrecciarli si è preferito portarli avanti in parallelo, finendo solamente col trascurarli ed accennarli superficialmente.
Andiamo con ordine: la crisi sentimentale con Mary Jane non emoziona realmente, Gwen Stacy appare solo come un’oca biondo platino per nulla in grado di fare da terzo incomodo, allora si cerca di far apparire più grossi del dovuto i problemi di carriera di MJ facendole venire gelosia nei confronti del successo di Spider-Man e ricorrendo ad autocitazioni inutili e stancanti come il bacio sottosopra.
Anche per quanto riguarda gli antagonisti c’è qualcosa che non funziona, perché se da un lato sia Sandman che Venom lasciano parecchio soddisfatti per la loro resa visiva, dall’altro la loro personalità non riesce ad emergere del tutto, anzi forse il problema più grande è proprio il fatto che i cattivi sotto sotto non sono poi così cattivi; se questa scelta può andare bene per l’Uuomo Sabbia, che per tutta la durata del film riesce a convincere lo spettatore di non essere cattivo per scelta, ma al contrario di essere lui stesso a suo modo una vittima, non va affatto bene per Eddie Brock, l’alter-ego di Venom, che non riesce ad essere odioso fino in fondo e si riscatta solo in parte quando entra in chiesa e rivolge a Dio una preghiera impossibile («Ti prego, ammazza Peter Parker»). Goblin poi è il personaggio più penalizzato, inanzitutto da un character design che strizza l’occhio alla moda hi-tech e agli snowboarder, ma soprattutto dalla perdità della complessità costruita nei film precedenti, lasciandolo in balia di alcuni cliché abusati (su tutti la rivelazione finale del maggiordomo).
Rimane quindi la parte più interessante, quella del doppio, la metà oscura di Spider-Man che emerge a causa del simbionte alieno, direi la più riuscita, almeno a livello di sceneggiatura; in questo caso però a rovinare tutto ci ha pensato l’interpretazione di Tobey Maguire che per quanto si sforzi non convince affatto nei panni del Peter Parker pieno di sé e senza freni, nonostante il ciuffo ribelle e gli occhi lucidi. E dire che l’avevo trovato veramente adatto per il primo film, rappresentava al meglio il giovane studente secchione che si ritrovava di punto in bianco con dei poteri al di fuori della propria portata e con le relative responsabilità, ma in questo caso sembra davvero spaesato, a causa anche di alcune scelte registiche pessime e al limite del ridicolo, come la camminata per strada alla Tony Manero e la scena al jazz club che fa molto “The Mask”.
Oltre a Maguire anche Kirsten Dunst sembra un po’ stanca del personaggio di Mary Jane impigliata in abiti lunghi e sguardi languidi, per nulla in linea con la MJ intraprendente del primo capitolo, mentre del resto del cast va citato sicuramente Thomas Haden Church (“Sideways”) nei panni del vero assassino dello Zio Ben, il delinquente Flint Marko, inquientante e commovente fino alla fine (il momento della sua trasformazione in Uomo Sabbia è uno dei più belli, soprattutto quando prova a rialzarsi), mentre del tutto insipida è la Gwen Stacy interpretata da Bryce Dallas Howard (“Lady in the Water”); James Franco al contrario di Willem Defoe non riesce a trasmettere quelle sfumature di pazzia e di squilibrio mentale che caratterizzano da sempre il Green Goblin, invece Topher Grace ("That '70s Show"), rimane troppo poco sulla scena come Eddie Brock, facendo intravedere di essere entrato nella parte del fotoreporter approfittatore, ma non abbastanza per dimostrare il valore del suo Venom!
In una storia che avrebbe meritato atmosfere e sfumature più serie, non mancano invece i momenti comici che hanno come protagonisti soprattutto J.K. Simmons, caratterista molto famoso negli USA (tra le serie tv in cui ha recitato "The Closer" e “OZ”), nei panni di J. Jonah Jameson, dispotico direttore del Daily Bugle, e il mitico Bruce Campbell, vecchio amico di Raimi e star assoluta del suo capolavoro dell’horror “La Casa”, che si diverte ad interpretare un Maître francese di un ristorante d’alta classe.
Immancabile il cameo di Stan Lee, creatore del Marvel Universe, che regala una perla di saggezza a Peter, «C'è sempre una persona che fa la differenza».
Sembrava che questo dovesse essere l’ultimo capitolo del ragno, ma gli incassi iniziali (350 milioni di dollari in una settimana, battendo molti record anche in Italia ma soprattutto negli Stati Uniti) hanno già convinto la Sony a scrivere la sceneggiatura per un quarto episodio, ora bisognerà vedere se riusciranno a modificare i piani di chi, come Raimi e Maguire, aveva intenzione di cambiare aria!
domenica, maggio 13
Spider-Man 3
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6 commenti:
beh, a mio parere sei stato un pò troppo critico verso questo terzo capitolo ma ti dò assolutamente ragione per quanto riguarda le interpretazioni degli attori e lo spazio che potevano dedicare per costruire una personalità un pò più forte ai cattivi (ma per forza tre dovevano metterne??). Cmq a mio parere anche se gli effetti speciali, soprattutto durante i combattimenti, erano piuttosto ben realizzati li ho trovati stancanti.. e poi diciamocelo: i combattimenti erano fatti con lo stampino, non hanno fatto un copia/incolla perchè avevano i soldi da spendere per fare rigirare le scene, tutto qui!
ps: anche se stupido all'ennesima potenza, lo Spiderman cattivo che faceva il pirla per le strade, a me ha fatto ghignare XD
via, stroncato di netto! O_o poteva essere fatto meglio, certo.....
No ma guardate che comunque ho passato due ore a rifarmi gli occhi affascinato ogni volta che appariva Sandman o Venom, ma anche il primo scontro con snowboard-man, il problema è che a mente fredda si possono tirare le somme e si arriva a conclusioni diverse, per questo preferisco sempre aspettare un po' prima di scrivere la recensione (oltre che per mancanza di tempo naturalmente).
E' che rispetto agli altri manca qualcosa, c'era troppa carne al fuoco, sarebbe bastato incentrare tutto il film sul simbionte alieno.
E spidey tony manero non m'ha fatto ridere manco per niente, veramente caduta di stile di Raimi!
Concordo con quanto hai scritto ... ed anche sul fatto che la versione Tony Manero era ... imbarazzante!! Ciao, Ale.
io spero proprio che venom torni nel prossimo, perchè sennò è davvero uno scandalo, uno dei personaggi con più potenzialità buttato clamorosamente nel cesso!
Grazie per questo distacco, è stato molto utile e ha detto un sacco.
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